Line arrays – X-Treme Audio Linear Source Array Manuale d'uso
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5.1 Analisi della direttività
La funzione
direttività ci permette di valutare la distribuzione della
pressione in funzione di una certa direzione di emissione. Usando
ancora il formalismo della fig. 2 si può definire la funzione direttività
R(
α) come:
dove
p
max
è la pressione nella direzione di massima emissione, quella
in cui matematicamente la funzione esponenziale sotto l’integrale as-
sume il valore massimo (= uno). Da quanto visto sopra si ottiene:
Per avere una rappresentazione qualitativa della direttività della sor-
gente lineare si prenda in considerazione la situazione più semplice
(detta
sorgente lineare uniforme) con ampiezza costante (A(l)=A)
e scostamento di fase nullo (
ϕ=0). Si avrà:
che ha come soluzione:
rendendo esplicita la lunghezza d’onda
λ dall’espressione del nu-
mero d’onda k.
fig. 3
In fig. 3 sono rappresentati i
diagrammi polari di R
U
(
α).
Si mette in evidenza il
rapporto L/
λ
(0.5, 1, 2, 8, 16) che è il rap-
porto tra la lunghezza della linea e la lunghezza d’onda. Si nota
facilmente che per lunghezze d’onda molto più corte (1/8, 1/16) della
lunghezza della linea (quindi frequenze medio-alte, nel caso concre-
to di line array lunghi alcuni metri) si riesce a ottenere una direttività
molto alta. In altre parole nel caso di una sorgente lineare, tanto
più è stretto il lobo principale di emissione, tanto meglio si riesce a
confinare la trasmissione di energia sonora in uno spicchio ristretto
e direzionabile del fronte sonoro.
5.2 Analisi della risposta in asse
Analogamente a quanto analizzato per la direttività, riferendoci alla
fig. 2, vincoliamo il punto P (di osservazione, o “di ascolto”) a giacere
sull’asse x ma torniamo al caso generale, ovvero eliminando l’ipotesi
di campo lontano.
L’espressione della pressione avrà quindi una forma del tipo:
dove r
mid
(x,l) è la distanza disegnata nella fig. 4
dl
p
mid
(x)
x
Line source
L
P
r
mid
(x,l)
fig. 4
La relativa funzione direttività lungo l’asse x viene spesso espressa
in forma in forma logaritmica:
dove x
ref
è una distanza di riferimento, generalmente 1 m.
Si noti che R(x
ref
)=0. Il grafico doppio logaritmico di r(x), nel caso par-
ticolare di una sorgente lineare uniforme (come già visto A(l)=A e
ϕ=0)
lunga 4 m, avrà un andamento qualitativo del tipo riportato in fig. 5
fig. 5
Ogni curva è riferita ad una determinata frequenza della sinusoide. Si
osserva per ogni curva una doppia pendenza: con il crescere della
distanza dalla sorgente si ha fino ad un certo punto un decremento di
3 dB al raddoppiare della distanza, poi di 6 dB al raddoppiare della di-
stanza. Il punto (teorico) in cui la curva cambia la sua pendenza viene
chiamato
distanza di transizione ed è funzione sia della frequenza
che della dimensione della sorgente lineare (L). Il ramo a pendenza -3
dB è il campo vicino, quello a -6dB il campo lontano.
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