Capitolo - glossario – Asus WL-160N Manuale d'uso
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Adattatore WLAN ASUS
Capitolo
Capitolo - Glossario
Glossario
I sistemi a sequenza diretta comunicano trasmettendo in continuazione una serie
ridondante di bit, chiamata sequenza “chip”. Ciascun bit di dati trasmessi viene
analizzato in chip e riorganizzato in un codice di diffusione pseudo-casuale, per
formare una sequenza “chip” . Tale sequenza si combina con un flusso di dati
trasmessi per produrre un segnale in uscita.
I client mobili wireless, che ricevono una trasmissione a sequenza diretta, utilizzano
il codice di diffusione per eseguire la mappatura dei chip all’ interno della sequenza
“chip”, a ritroso sino ai bit, per ricostruire i dati originari trasmessi dal dispositivo
wireless. L’ intercettazione e la decodificazione di una trasmissione a sequenza
diretta richiedono un algoritmo predefinito, per associare il codice di diffusione
utilizzato dal dispositivo wireless trasmittente in direzione del client wireless mobile
ricevente.
Tale algoritmo è stato stabilito dallo standard IEEE 802.11b. La ridondanza di bit,
all’ interno della sequenza “chip”, consente al client wireless mobile, che riceve il
segnale, di ricostruire la configurazione dati originaria, anche se i bit, all’ interno
della sequenza “chip”, sono stati danneggiati da interferenze. Il rapporto chip per
bit è denominato indice di diffusione. Un elevato indice di diffusione aumenta la
resistenza alle interferenze da parte del segnale. Un basso indice di diffusione
aumenta la larghezza di banda a disposizione dell’ utente. Il dispositivo wireless
utilizza un indice di diffusione costante, pari a 11Mchips/s, per tutte le velocità dati,
ma adotta schemi di modulazione diversi per codificare un maggior numero di bit
per chip, all’ aumentare della velocità di trasmissione dei dati. Il dispositivo wireless
è in grado di raggiungere una velocità pari a 11 Mbps, ma con un’ area di copertura
inferiore a 1 o 2 Mbps, poichè tale valore diminuisce all’ aumentare dell’ ampiezza
di banda.
Encryption (Codificazione)
Questa tecnica rende possibili le trasmissioni di dati senza fili, con la garanzia di
un certo livello di sicurezza. Tale opzione permette di definire una chiave WEP
da 64-bit o da 128-bit. Una codificazione da 64-bit è caratterizzata da 10 cifre
esadecimali o da 5 caratteri ASCII. Una codificazione da 128-bit è caratterizzata da
26 cifre esadecimali o da 13 caratteri ASCII.
Le chiavi WEP da 64-bit e da 40-bit utilizzano il medesimo metodo crittografico e
sono interoperabili in reti wireless. Il livello inferiore di codificazione WEP adotta
una chiave segreta da 40-bit (a cifre 10 esadecimali, assegnata dall’ utente) ed un
Vettore di Inizializzazione da 24-bit, assegnato dal dispositivo. Le chiavi WEP da
104-bit e 128-bit adottano lo stesso metodo crittografico.
Tutti i client wireless di una rete devono possedere le stesse chiavi WEP del punto
di accesso, per poter stabilire una connessione. Annotare a parte le chiavi di
codificazione WEP.
Extended Service Set (ESS)
Un insieme di servizi di base interconnessi (BSS, basic service set) e delle reti
locali integrate (LAN).
ESSID (Extended Service Set Identifier)
L’ ESSID è un identificativo particolare per reti wireless. Un contrassegno ESSID
viene applicato a ciascun pacchetto di dati scambiato fra scheda wireless e AP, in
modo che sia riconoscibile come appartenente ad una comunicazione della WLAN
e ne possa essere disposto l’ inoltro.