Default key, Device name (nome del dispositivo), Dhcp (dynamic host configuration protocol) – Asus USB-AC51 Manuale d'uso
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COFDM (per 802.11a e 802.11g)
La potenza del segnale in sé non è sufficiente per sostenere le distanze tipiche
di 802.11b in un'installazione 802.11a/g. Per compensare questo svantaggio
è stata introdotta una nuova tecnologia a livello fisico che si allontana dalla
tecnologia classica direct-sequence. Questa tecnologia è conosciuta con
l'acronimo di COFDM (coded OFDM). COFDM è stato sviluppato, nello specifico,
per utilizzo interno in reti senza fili e offre prestazioni molto superiori rispetto
alle soluzioni spread-spectrum. COFDM scompone la portante ad alta velocità
del segnale in diverse portanti più piccole a velocità ridotta che vengono
trasmesse in parallelo. Ogni portante ad alta velocità, con ampiezza di banda
di 20 MHz, viene scomposta in 52 sottoportanti, tra di loro ortogonali, in
modo che ciascuna di esse abbia un'ampiezza di circa 300KHz. 48 di questo
canali vengono usati per i dati, i rimanenti 4 per la correzione degli errori
di trasmissione. Grazie a questa architettura, e al meccanismo intrinseco di
correzione degli errori, il COFDM fornisce elevate velocità di trasmissione e un
grado elevato di recovery.
Nell'implementazione COFDM ogni sottoportante ha un'ampiezza di banda
di circa 300KHz. Nel caso del valore più basso del gradiente di velocità si usa
la modulazione BPSK (binary phase shift keying) per codificare 125Kbps di
dati per ogni canale con un throughput complessivo di 6000Kbps (6Mbps).
Con la modulazione 4-PSK si può raddoppiare l'ammontare di dati codificati
ottenendo quindi 250Kbps per canale con un throughput complessivo
risultante di 12Mbps. Infine, usando la modulazione 8-PSK, si riesce a
codificare un valore per ciascuna delle 8 fasi della sinusoide portante al fine
di ottenere un throughput complessivo di 24Mbps. Gli standard 802.11a/g
impongono ai dispositivi queste velocità di trasferimento dati come requisito
per ottenere la conformità 802.11a/g. Lo standard consente al venditore di
estendere la modulazione anche oltre i 24Mbps. Bisogna tuttavia ricordare
che, all'aumentare dei bit codificati per ogni ciclo (hertz), aumenta anche la
probabilità di interferenze, l'indebolimento del segnale e la diminuzione della
copertura a meno che non si aumenti la potenza di trasmissione.
Default Key
Questa opzione permette di impostare la chiave WEP predefinita. In
questo modo potete usare le chiavi WEP senza aver bisogno di annotarle
continuamente. Le chiavi WEP, generate a partire dalla Pass Phrase, sono
compatibili con gli altri dispositivi WLAN. L'opzione della Pass Phrase non è
sicura come una selezione manuale della chiave.
Device Name (Nome del dispositivo)
Conosciuto anche come ID del client DHCP o nome di rete. Di solito è fornito
dall'ISP quando si utilizza il DHCP per l'assegnazione degli indirizzi.
DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol)
Questo protocollo permette ad uno o più computer della rete di ricevere
automaticamente un indirizzo IP assegnato da parte di un server DHCP.